“Nobile, rischiosa e aristocratica l'arte del fuoco, progetto che si distrugge nel momento spettacolare di mostrarsi nella ricchezza oracolare delle sue meravigliose articolazioni di colori, ritmi, disegni, prospettive miracolose, rappresenta il mistero della creazione, il grandioso e l'effimero, l'eterno e il mutevole in tutto il suo spietato lirismo iconoclasta. Resta comunque l'arte più ammirata e la meno conosciuta. Tutte le arti si sono costruite un mondo, teorie, regole, storia. I fuochi marciano nel tempo del silenzio.”

mercoledì 27 febbraio 2013

Fotografare fuochi d'artificio

Gli spettacoli pirotecnici suscitano sempre un grande fascino, per i brillanti colori, le svariate forme e le originali composizioni.
Proprio per queste ragioni diventano un soggetto molto ambito dalla maggior parte dei fotografi, che vorrebbero riuscire ad immortalarli in foto così come li osservano.
Purtroppo però, senza la giusta tecnica, i risultati sono spesso deludenti.


Ecco quindi alcuni semplici ed empirici consigli, che possono esservi d'aiuto per questo particolare genere di fotografia.


1- Scegliere innanzitutto una posizione elevata e a una certa distanza dal "punto di lancio".
Nota: riprese ravvicinate e/o dal basso verso l'alto tendono a "schiacciare" il soggetto, conferendo allo scatto un tono troppo amatoriale.
               
2- Posizionarsi sopravento (cioè dovete essere investiti dal vento prima che raggiunga i razzi pirotecnici), evitando quindi che il fumo generato dai fuochi arrivi proprio verso di voi.
Nota: in caso contrario, le tracce dei fuochi verrebbero annebbiate dal fumo, generando immagini lattiginose e di dubbio gusto.

3- Inserire possibilmente qualche elemento del panorama che possa caratterizzare la foto (ad es. monumenti, edifici, viali illuminati, riflessi sull'acqua, ecc.). 

4- Studiare anticipatamente l'inquadratura in modo da non ottenere né riprese tagliate (soggetti troppo grandi che fuoriescono all'inquadratura) né immagini minuscole (soggetti eccessivamente piccoli).

5- Utilizzare cavalletto e telecomando.
Nota: in mancanza di quest'ultimo è consigliabile ricorrere all'autoscatto. In tal caso, utilizzare la temporizzazione più breve (ad es. 2 sec).



6- Cercare di anticipare il fuoco (ad intuito), scattando poco prima della partenza del razzo, in modo da "registrare" sull'immagine anche la cosiddetta "scia di salita".

7- Non utilizzare alcun flash in ripresa!
Nota: avendo ricevuto più volte domande a riguardo, preferisco non dare nulla per scontato.
I fuochi artificiali appaiono come "scie di luce": non ha senso illuminare la luce! Impiegando il flash si corre il rischio di schiarire elementi in primo piano potenzialmente di disturbo (come alberi, case, ecc.), che è bene rimangano non illuminati.

8- Impostare la messa a fuoco in manuale e regolare il piano focale su infinito.
Nota: i sistemi autofocus incontrano serie difficoltà a lavorare in scarse condizioni di luce.
Inoltre, dato che i fuochi d'artificio si sviluppano approssimativamente alla stessa distanza dall'osservatore, la messa a fuoco automatica è inutile e controproducente.

9- Tenere possibilmente gli ISO sul valore più basso (l'ideale è 100 ISO, al max 200) per evitare che il rumore del sensore digitale diventi troppo marcato e per poter operare con tempi di esposizione accettabili (non troppo brevi).

10- Lavorare senza automatismi (cioè in manuale) con un'apertura compresa, preferibilmente, tra f/8 e f/11.
Diaframmi troppo chiusi (ad es. f/22) comportano immagini morbide e poco definite a causa della diffrazione.
Diaframmi eccessivamente aperti obbligano ad impostare tempi di esposizione troppo brevi, che non permettono di registrare l'intera "vita" del fuoco.



11- Provare ad utilizzare tempi compresi tra i 4 sec e i 15 sec.
Dopo ogni scatto verificare l'esposizione. Se la foto ottenuta risulta troppo chiara, chiudere un po' il diaframma, se è troppo scura, aprirlo.
Nota: se la quantità fuochi impressi sullo scatto è esagerata, l'immagine diventa dispersiva; conviene quindi ridurre il tempo di esposizione. Non esiste una regola specifica a riguardo: la durata dello scatto deve essere regolata in funzione della frequenza con cui vengono lanciati i razzi pirotecnici.

12- Date le difficoltà di esposizione per questo genere fotografico, al fine di minimizzare gli errori in ripresa è più conveniente sottoesporre che sovraesporre.
Infatti, sottoesponendo (si tente cioè a realizzare una foto un po' più scura del previsto) si evita di bruciare le alte luci (i fuochi), memorizzando maggiori dettagli delle zone chiare e nello stesso tempo oscurando il resto del paesaggio, attenuando così eventuali bagliori o illuminazioni indesiderate.
Nota: in post-produzione sarà poi possibile enfatizzare il contrasto della fotografia, separando ulteriormente i fuochi artificiali (luci) dallo sfondo (assenza di luce).

13- Iniziare se possibile a sfruttare i filtri GND a lastrina per scurire alcune aree dell'immagine, tendenzialmente la parte inferiore del fotogramma. In tale zona sono generalmente presenti strade, piazze, case illuminate ed altri elementi di disturbo che influiscono negativamente sulla qualità del risultato.
Utilizzando quindi un filtro GND a lastrina capovolto (cioè con l'area oscurata posizionata in basso), è possibile minimizzare l'impatto di questi elementi.

14- Infine scattare e sperimentare molto, così da prendere dimestichezza con il soggetto, cercando di essere rapidi e di lasciarsi sfuggire meno occasioni possibili.
Una volta prodotto un buon set di scatti si potranno analizzare i risultati ottenuti, con molta più calma, davanti al computer.



 Fonte: AB Fotografia
 
 


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