Gli spettacoli pirotecnici suscitano sempre un grande
fascino, per i brillanti colori, le svariate forme e le originali composizioni.
Proprio per queste ragioni diventano un soggetto molto
ambito dalla maggior parte dei fotografi, che vorrebbero riuscire ad
immortalarli in foto così come li osservano.
Purtroppo però, senza la giusta tecnica, i risultati sono
spesso deludenti.
Ecco quindi alcuni semplici ed empirici consigli, che
possono esservi d'aiuto per questo particolare genere di fotografia.
1- Scegliere innanzitutto una posizione elevata e a una certa
distanza dal "punto di lancio".
Nota: riprese ravvicinate e/o dal basso verso l'alto tendono
a "schiacciare" il soggetto, conferendo allo scatto un tono troppo
amatoriale.
2- Posizionarsi sopravento (cioè dovete essere investiti dal
vento prima che raggiunga i razzi pirotecnici), evitando quindi che il fumo
generato dai fuochi arrivi proprio verso di voi.
Nota: in caso contrario, le tracce dei fuochi verrebbero
annebbiate dal fumo, generando immagini lattiginose e di dubbio gusto.
3- Inserire possibilmente qualche elemento del panorama che
possa caratterizzare la foto (ad es. monumenti, edifici, viali illuminati,
riflessi sull'acqua, ecc.).
4- Studiare anticipatamente l'inquadratura in modo da non
ottenere né riprese tagliate (soggetti troppo grandi che fuoriescono all'inquadratura)
né immagini minuscole (soggetti eccessivamente piccoli).
5- Utilizzare cavalletto e telecomando.
Nota: in mancanza di quest'ultimo è consigliabile ricorrere
all'autoscatto. In tal caso, utilizzare la temporizzazione più breve (ad es. 2
sec).
6- Cercare di anticipare il fuoco (ad intuito), scattando poco
prima della partenza del razzo, in modo da "registrare" sull'immagine
anche la cosiddetta "scia di salita".
7- Non utilizzare alcun flash in ripresa!
Nota: avendo ricevuto più volte domande a riguardo,
preferisco non dare nulla per scontato.
I fuochi artificiali appaiono come "scie di luce":
non ha senso illuminare la luce! Impiegando il flash si corre il rischio di
schiarire elementi in primo piano potenzialmente di disturbo (come alberi,
case, ecc.), che è bene rimangano non illuminati.
8- Impostare la messa a fuoco in manuale e regolare il piano
focale su infinito.
Nota: i sistemi autofocus incontrano serie difficoltà a
lavorare in scarse condizioni di luce.
Inoltre, dato che i fuochi d'artificio si sviluppano
approssimativamente alla stessa distanza dall'osservatore, la messa a fuoco
automatica è inutile e controproducente.
9- Tenere possibilmente gli ISO sul valore più basso (l'ideale
è 100 ISO, al max 200) per evitare che il rumore del sensore digitale diventi
troppo marcato e per poter operare con tempi di esposizione accettabili (non
troppo brevi).
10- Lavorare senza automatismi (cioè in manuale) con un'apertura
compresa, preferibilmente, tra f/8 e f/11.
Diaframmi troppo chiusi (ad es. f/22) comportano immagini
morbide e poco definite a causa della diffrazione.
Diaframmi eccessivamente aperti obbligano ad impostare tempi
di esposizione troppo brevi, che non permettono di registrare l'intera
"vita" del fuoco.
11- Provare ad utilizzare tempi compresi tra i 4 sec e i 15 sec.
Dopo ogni scatto verificare l'esposizione. Se la foto
ottenuta risulta troppo chiara, chiudere un po' il diaframma, se è troppo
scura, aprirlo.
Nota: se la quantità fuochi impressi sullo scatto è
esagerata, l'immagine diventa dispersiva; conviene quindi ridurre il tempo di
esposizione. Non esiste una regola specifica a riguardo: la durata dello scatto
deve essere regolata in funzione della frequenza con cui vengono lanciati i
razzi pirotecnici.
12- Date le difficoltà di esposizione per questo genere
fotografico, al fine di minimizzare gli errori in ripresa è più conveniente
sottoesporre che sovraesporre.
Infatti, sottoesponendo (si tente cioè a realizzare una foto
un po' più scura del previsto) si evita di bruciare le alte luci (i fuochi),
memorizzando maggiori dettagli delle zone chiare e nello stesso tempo oscurando
il resto del paesaggio, attenuando così eventuali bagliori o illuminazioni
indesiderate.
Nota: in post-produzione sarà poi possibile enfatizzare il
contrasto della fotografia, separando ulteriormente i fuochi artificiali (luci)
dallo sfondo (assenza di luce).
13- Iniziare se possibile a sfruttare i filtri GND a lastrina
per scurire alcune aree dell'immagine, tendenzialmente la parte inferiore del
fotogramma. In tale zona sono generalmente presenti strade, piazze, case
illuminate ed altri elementi di disturbo che influiscono negativamente sulla
qualità del risultato.
Utilizzando quindi un filtro GND a lastrina capovolto (cioè
con l'area oscurata posizionata in basso), è possibile minimizzare l'impatto di
questi elementi.
14- Infine scattare e sperimentare molto, così da prendere
dimestichezza con il soggetto, cercando di essere rapidi e di lasciarsi
sfuggire meno occasioni possibili.
Una volta prodotto un buon set di scatti si potranno
analizzare i risultati ottenuti, con molta più calma, davanti al computer.
Fonte: AB Fotografia
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